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Grande successo per il saggio primaverile degli allievi del corso  “Vivere il teatro tra ascolto, visione e partecipazione”, diretto da Adriana Gambardella con la collaborazione di Antonio Ferrante.

Il divertente saggio è andato in scena venerdì 11 aprile nell’Aula Magna – Massimo della Campa – della prestigiosa sede dell’Humaniter di piazza Vanvitelli.

La compagnia ha potuto contare sull’accompagnamento musicale di Pasquale Vessicchio, che ha allietato il pubblico con divertenti intermezzi di canzoni napoletane, e sulla solida consulenza artistica di Silvana Trenca. Hanno inoltre collaborato alla riuscita dello spettacolo, la direttrice di scena Celeste Cotugno, Carlo Narciso per l’allestimento scenografico, e Pino Zecca, autore del bel progetto grafico.

Il saggio è stato è stato suddiviso in tre scene liberamente adattate da: “Un marito su misura”, “Il mistero di chi ama l’arte” e “Tre mariti pe’  ‘na vunnella”.

Questo il cast che ha dato vita ad un’interpretazione convincente e sicura: Carmen Raucci, Ada Pessolano Filos, Celeste Cotugno, Patrizia De Benedictis, Antonio Forzin, Antonio Ferrante, Pino Zecca, Lina Gentile, Raffaele Chiacchio, Loris Petrone, Angela De Nicolo, Carlo Narciso, Vitale Festa, Fulvia Langella, Enzo Oriani.

Il saggio è riuscito a coniugare umorismo e riflessione, esplorando le dinamiche del matrimonio, le deliziose imperfezioni dell’animo umano, le difficoltà di chi vive di arte e bellezza.

La prima farsa si è sviluppata attorno alla figura di una protagonista che, frustrata dalle convenzioni sociali e dalle aspettative del suo ruolo, decide di “creare” il marito ideale e di “rivendere” il geniale format.

“Il mistero di chi ama l’arte” ha catturato l’attenzione su questo affascinante  mondo, cogliendo i suoi strani meccanismi. Fino all’esilarante colpo di scena finale. Le interpretazioni degli attori sono state convincenti e cariche di intensità. Per riflettere, con un pizzico di ironia e di leggerezza, su ciò che significa realmente “amare l’arte”.

Infine, in “Tre mariti pe’ ‘na vunnella”, il pubblico è stato trascinato in un’analisi socio-culturale tra il serio ed il faceto. Ambientata in un contesto che riflette le tradizioni e le usanze locali, la trama ruota attorno alla vita di una donna che si trova a dover gestire le complicazioni sentimentali per un amore contrastato dalla famiglia.

 La regista è riuscita a supportare la narrazione senza sovrastarla, permettendo agli attori di brillare nei loro ruoli e a mescolare abilmente elementi di commedia e dramma. Il risultato finale è stato sorprendente e il pubblico ha apprezzato con un lungo applauso gli sforzi della Compagnia.

Per un pomeriggio ricco di emozioni e di suggestioni che celebrano il fascino poliedrico della vita.

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