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Debutta il 25 novembre, data non casuale, “Il Francese, Biancaneve e i Settebello”, l’ ultimo, attesissimo, libro della scrittrice e divulgatrice culturale Marianna Scagliola. Un testo pubblicato dall’ associazione Napoletanamente che si prefigge di essere un punto di riferimento sul territorio e inaugura così il primo capitolo della sua storia. L’ opera affronta, in maniera innovativa, una tematica forte e complessa, la lotta alla pedofilia, scegliendo di puntare sul black humor per stemperare i tratti più feroci. Una scelta audace che rivela la cifra stilistica della poliedrica Marianna Scagliola, molto attiva sul fronte sociale e della cultura, ideatrice della rubrica Libridine in collaborazione con la redazione di Per sempre News. Il testo è impreziosito dalla prefazione del Prof. Francesco Villa e dalla postfazione del comandante di Polizia di Arzano Biagio Chiariello, entrambi in prima linea nella lotta contro gli abusi sui minori. Per la rubrica “Parole di incanto e inchiostro simpatico”, la kokeshi ha intervistato l’autrice dell’ opera.

Salve Marianna. Benvenuta in questo spazio. Raccontaci un po’ di questo libro.

E’ un libro che desideravo scrivere da tempo, ma non ne avevo il coraggio considerato che per portarlo a termine ho dovuto conoscere ed attraversare un grandissimo dolore perché si parla di abusi sessuali sui minori. Ma sentivo che era doveroso da parte mia affrontare tematiche sociali, e in particolare così impegnative, perché credo fortemente nel ruolo sociale di chi scrive e perché , attraverso il mio stile di scrittura e la mia ironia, avrei potuto rendere accessibile a tutti un tema così scomodo di cui spesso non si vuol sentir parlare. Ed  è proprio perché non se ne parla che certe storie continuano ad accadere e anche così frequentemente.

Il testo attraversa diversi generi letterari e il filo conduttore resta il black humor. Un modo per stemperare le inquietudini di una vicenda, ivi raccontata, decisamente forte e purtroppo di grande attualità. Quanto è stato difficile per te passare da un registro all’ altro?

In realtà il black humor è un sottogenere di umorismo, quindi il genere è lo stesso del primo romanzo solo stavolta si tratta di una tematica “tabù”. E’ stato difficilissimo scriverlo perché ho dovuto fare i conti con la mia emotività e non nascondo che ci sono state pagine in cui ho pianto. Ma anche pagine in cui, grazie alla mia ironia,  sono riuscita ad edulcorare il dolore per evitare sia che io che il lettore, durante la lettura, ci fermassimo a metà strada.

Nella bella prefazione del dottor Villa, si pone l’ accento non soltanto sulla tua sensibilità nel saper tratteggiare i contorni di una storia che arriva come un pugno allo stomaco e le emozioni di chi vive in prima lì questo dramma, ma anche sulla necessità di non abbassare la guardia su queste tematiche così scottanti. Che cosa possiamo fare come società e cosa ti sei prefissa tu con questo libro?

Innanzitutto dobbiamo parlarne e fornire le giuste informazioni. Purtroppo si conosce molto poco della pedofilia tanto che addirittura a volte viene trattata alla stregua di una malattia e i pedofili vengono considerati delle persone “malate”. Questo è un fatto gravissimo perché porta a una deresponsabilizzazione e uno spostamento della colpa dal carnefice alla vittima. Dobbiamo fare molta attenzione nell’utilizzo delle parole: i pedofili sono dei criminali, il più delle volte spietatissimi, perché sicuri di farla franca in quanto contro di loro ci sono solo le testimonianze dei bambini, quando ci sono ,di cui è difficile dimostrare l’attendibilità. L’obiettivo è quello di sensibilizzare la collettività perché questo ci consente di prevenire ma anche di riconoscere i primi segnali che ci lanciano i bambini limitando i danni e attivando subito la macchina della giustizia. La tempestività è fondamentale in questi casi. Spesso le denunce vengono raccolte dopo molti anni e questo è uno dei motivi per cui i pedofili restano impuniti. E un criminale in libertà è un pericolo per i figli di tutti che diventano delle potenziali vittime.

Tre buoni motivi per leggere “Il Francese, Biancaneve e i Settebello”?

  1. Per stare dalla parte dei bambini perché informarsi è un modo per tutelarli. La maggior parte delle persone (genitori, pediatri, educatori, istituzioni) ne sa molto di più su un raffreddore che sulla pedofilia.

Considerata la gravità delle conseguenze, trovo che sia un dato allarmante che espone l’intera collettività ad un grandissimo pericolo.

2) Perché è un modo “meno doloroso” per approcciare ad un tema delicato che spesso è evitato e sottaciuto.

3) Perché il “bene” non sia sopraffatto dal “male”.

Il personaggio che hai amato di più durante la stesura dell’ opera?

Gaetano perché la sua purezza di animo lo spinge a fare la cosa giusta , nonostante un passato ingombrante, e a mettere al primo posto il bene per la collettività anziché il proprio.

E a proposito di violenza, il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, una piaga che sembra inestinguibile. Cosa ti senti di dire alle tue compagne di cielo?

Non è un caso che il mio libro esca proprio in questa data. E’ stato un modo per dare un segnale che qualunque tipo di violenza va combattuta. Purtroppo quella sui minori è spesso sottaciuta e questo determina una sottostima dei dati e quindi del problema. Alle donne vittime di violenza, vorrei dire di non smettere di credere nella giustizia e di denunciare. Ma abbiamo bisogno anche di un intervento più mirato da parte dello Stato, a partire da un inasprimento delle pene.

La pubblicazione del tuo libro segna anche il debutto dell’ associazione culturale Napoletanamente. Vuoi dirci qualcosa in più?

E’ una associazione che si dedicherà non solo alle tradizionali attività culturali, ma anche alla promozione della lettura come forma di divertimento e di benessere personale con degli incontri molto “originali” che avranno anche un tocco di napoletanità.

Ultima domanda di rito: Prossimi progetti editoriali e non?

Sto abbozzando il mio terzo romanzo che è il seguito di ”una famiglia alla allargata cane compreso”. E’ un impegno che ho preso nei confronti dei miei lettori che me lo hanno richiesto, dopo il successo del primo. E poi ho intenzione di seguire due filoni; uno prettamente umoristico e più leggero raccontando le storie degli “Schiattarella” la mia famiglia preferita e uno più impegnativo con dei romanzi black humor che andranno a toccare tematiche sociali “scottanti” e pruriginose”.

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