Avoid note – La lettrice infingarda racconta
“Armando e il segreto dello scudetto” è il nuovo libro del giornalista professionista Giuseppe de Silva, pubblicato dalla casa editrice Scritto.io, che presenta un catalogo interessante e di indubbio spessore artistico. Il libro descrive con guizzi ironici e sguardo malinconico i mesi e le settimane che precedono il primo scudetto del Napoli, conquistato nella ruggente primavera del 1987.
L’incipit non può essere più emblematico: “Eravamo prigionieri in via Chiaia, a mezzogiorno, in quell’infuocato sabato di fine agosto del 1986. ‘Ma tu ‘e capì! Più avanti nce sta Diego. Sta cu’ Claudia. Se sta comprando nu’ paia ‘e scarpe!’. Un urlo che usciva dalla gola di decine e decine di persone, squarciò l’aria, fece tremare gli antichi palazzi di via Chiaia, piegò alcune piante che erano state rimesse in sesto da poco per un restyling della strada e bucò i panni stesi nei vicoli vicini”.
Sarebbe, però, fuorviante credere che il romanzo sia solo un tributo a Maradona e al calcio che fu. Perché questo è soprattutto un testo che parla del nostro vissuto, affronta con coraggio tematiche impegnative come la violenza di genere e ben descrive quella Napoli degli anni Ottanta che ribolliva di misfatti e passioni, dove la diffusione della droga comincia a diventare problema serio e la camorra mette le mani un po’ dovunque, compreso il settore delle scommesse sportive illecite.
Ed è proprio qui che si delineano le vicende del protagonista, il giornalista Peppe (guarda caso?), e dei suoi eclettici amici: Vincenzo Esposito, un giovane assistente universitario “nato vecchio” e Armando “Marlòf” (irriverente omaggio a Marlowe, personaggio nato dalla penna di Raymond Chandler), capace di dire in ugual misura la sciocchezza da Guinness dei primati e la perla di saggezza che ti cambia la vita.
La descrizione delle mirabolanti imprese di Peppe per conquistare l’amore di Brigida, fidanzata con Carlo (odiato juventino) e femme fatale irrimediabilmente perduta, perturbante mix di disagio alla Courtney Love, di candore alla Holly Golightly e di fattezze “lollobrigidiane”, il resoconto immaginifico e realmente vissuto di alcune partite fondamentali per lo scudetto (una su tutte, Napoli – Fiorentina) e dei successivi festeggiamenti a Forcella, la voglia di risolvere un piccolo, grande, mistero, divertono e celebrano il gusto dolceamaro della vita.
“C’è un posto nel mio cuore dove tira sempre il vento…”, cantava Lucio Dalla ed è questo sussurro a portarci indietro, catturandoci e stregandoci ogni volta. E in modo sempre diverso.
Giuseppe de Silva lo sa bene e con quel vento “infingardo” ci gioca, vincendo la sua di partita e regalando al lettore, dopo “Il Terzo Binario” (Erudita), un altro sogno tenace e un’opera deliziosamente vera. Ed è qui che si cela il vero colpo d’autore. Quello che ti fa esclamare, arrivati all’ultima pagina, ancora e ancora. Perché a mille ce n’è nella testa degli scrittori di razza e una storia, come la vita, come una partita, ti può sempre sorprendere e far sperare in un secondo tempo che capovolga la sorte.
Magari in zona Cesarini, sotto un cielo insolitamente gentile e un po’ sornione.
Nota per i lettori: Il libro può essere richiesto presso tutte le librerie, gli store on line e attraverso il seguente link: bit.ly/3E2MRQq
Il libro mi sembra intrigante dalla trama, raramente si vedono libri che hanno questo stesso mix esplosivo di calcio, cult e…Maradona. Lo prenderò in considerazione per la prossima lettura. Recensione impeccabile come sempre, kokeshi!